Tra le varie tipologie di taglio delle lamiere, quelle probabilmente più avanzate sono quelle del taglio al laser e quella del taglio al plasma.
Le due tipologie di taglio presentano delle similitudini ma anche delle nette differenze che le rendono preferibili per alcune applicazioni piuttosto che per altre.
Taglio al laser: vantaggi
Il laser (acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation) è una tecnologia che si basa sull’emissione di un fascio di luce monocromatico (fotoni) particolarmente concentrato in un raggio rettilineo.
Il fascio di luce laser, proprio grazie a queste caratteristiche, permette una grande concentrazione di potenza su una superficie molto limitata e quindi adattabile alla lavorazione delle lamiere metalliche sia per il taglio che per la saldatura.
Altro vantaggio del taglio laser è la possibilità di applicazione su svariate tipologie di materiale metallico e, grazie al basso impatto termico sulle superfici, il risultato risulta particolarmente soddisfacente in termini di precisione.
Questa precisione, abbinata alle praticamente inesistenti rilavorazioni successive, rende la tecnologia di taglio laser utilizzabile anche su prodotti semi lavorati (e già rivestiti).
Taglio al plasma: precisione
Il taglio al plasma deriva invece da una diversa applicazione di una lavorazione già esistente, ovvero la saldatura attraverso il getto di plasma. Il principio con cui si realizza il taglio è il medesimo: sfruttando l’energia e il calore.
Nel caso di taglio al plasma da un ugello viene emesso un gas che diventa plasma grazie all’interazione elettrica con un elettrodo (attraverso la generazione di un corto circuito) e, sfruttando il calore prodotto taglia il metallo rompendone la continuità a livello molecolare.
La tecnologia di taglio al plasma viene utilizzato per lavorare lastre di metallo di vari spessori, mentre le torce manuali riescono agevolmente a tagliare lastre di acciaio inox spesse circa mezzo centimetro, quelle più costose e montate su macchinari più potenti arrivano ad uno spessore di oltre 1,3 centimetri.
Per il taglio al plasma di lamiere di leghe più “delicate” come l’acciaio al carbonio, si preferisce limitare il taglio a spessori più ridotti ed effettuati manualmente perché in caso di taglio automatico verrebbe meno la precisione del prodotto finale.
Differenze tra taglio al laser e al plasma
Una volta descritte le due diverse tecnologie di taglio di lamiere, si possono analizzare i pro e i contro di ognuna di esse.
Tipicamente il taglio al laser viene utilizzato nel caso di lavorazioni di particolare precisione, per ottenere un risultato privo di imperfezioni o di bave sulle bordature, anche se i costi elevati di operatività delle macchine rendono preferibili tirature piuttosto elevate. Inoltre, la lavorazione al laser è particolarmente indicata per lamiere di spessore medio-piccolo.
Il taglio al plasma viene solitamente utilizzato per il trattamento di lamiere di spessore maggiore, in cui ovviamente la eventuale presenza di micro imperfezioni possa essere considerata trascurabile. Inoltre, in quest’ultimo caso i costi operativi risultano sensibilmente inferiori rispetto agli altri tipi di taglio e quindi un costo al pezzo mediamente più conveniente.
La precisione di un taglio al plasma può ottenere livelli molto elevati, grazie a operatori capaci. Pertanto, salvo casi specifici, soprattutto nella lavorazione di lamiere di acciaio industriale, il taglio al plasma è maggiormente consigliabile rispetto al taglio al laser.
Un ultimo aspetto da considerare è la manutenzione dei macchinari di taglio: nel caso di attrezzatura al plasma la manutenzione è possibile attraverso squadre di manutentori qualificate, mentre per quando riguarda le attrezzature laser si rende necessario un coinvolgimento diretto del produttore.
Davide dice
Dopo questa lettura riconsidero il taglio al plasma che lo avevo scartato a favore del laser. Grazie
matteo dice
Grazie a te Davide!