Lavorazione lamiere di acciaio: fasi principali
L’arte della lavorazione delle lamiere di acciaio da costruzione prevede tre fasi principali:
- la progettazione del taglio tramite sistemi informatici;
- il taglio della lamiera di acciaio secondo le tecniche di ossitaglio, taglio al plasma o al laser;
- la lavorazione del particolare derivante dal taglio della lamiera per pulirlo, levigarlo e renderlo più resistente all’attacco di fattori esterni (burattatura, sabbiatura, lapidellatura).
La cura del dettaglio nell’intervento umano
I produttori di semilavorati per aziende di carpenteria o aziende meccaniche e costruttrici ricorrono spesso alla lavorazione delle lamiere di acciaio strutturale. Bisogna sottolineare però che – nonostante le fasi della lavorazione siano fatte con strumenti informatici e macchine specializzate – l’intero processo viene impostato, controllato e perfezionato da operatori umani che possono fare la differenza tra un lavoro approssimativo e un lavoro di alta precisione.
Solo un professionista esperto può riconoscere al momento del taglio, per esempio, una sottile differenza a livello di composizione chimica della lamiera di acciaio ed evitare così difetti spiacevoli lungo lo spessore del taglio.
Tipologia di taglio lamiere
Le tipologie di taglio lamiere sono numerosissime, ma le principali sono l’ossitaglio, il taglio al plasma e il taglio al laser.
L’ossitaglio è un procedimento che impiega la fiamma ossiacetilenica e permette di tagliare lamiere con spessori da 8 a 150 mm.
Il taglio al plasma utilizza un gas che innescato con un’arco elettrico si trasforma in plasma. Permette di tagliare lamiere con spessori da 2 a 22 mm con una buona qualità del taglio e una minore deformazione termica rispetto all’ossitaglio.
Il taglio al laser può tagliare i materiali in base a tre principi diversi: per vaporizzazione, per fusione o per combustione. Il taglio è conseguente alla concentrazione dell’energia in un unico punto molto piccolo. Ecco perché consente tagli di precisione elevata, anche se parecchio costosi.
Lavorazione dei particolari derivanti dal taglio delle lamiere
Solitamente, in seguito al flusso di calore al quale vengono sottoposte le lamiere di acciaio durante il taglio al plasma e l’ossitaglio, si producono bave che vanno pulite.
Una prima soluzione può essere quella della burattatura, ovvero tramite sfregamento meccanico dei pezzi derivanti dal taglio tra loro e altri pezzi molto duri all’interno di un tamburo rotante, chiamato Buratto.
Questo procedimento aiuta inoltre a rimuovere tracce di calamina dai pezzi tagliati, ovvero uno strato di ossido che si forma durante le operazioni di taglio a caldo.
La sabbiatura è una lavorazione di finitura simile alla burattatura, con la differenza che leviga i pezzi tramite l’abrasione creata da un getto sotto pressione di una graniglia (macchina granigliatrice) o di sabbia (macchina sabbiatrice).
Infine la lapidellatura è un procedimento di lavorazione meccanica dei pezzi tagliati per rifinire e lucidare le superfici di taglio in funzione delle esigenze di misura, tramite macchine lapidatrici, più comunemente dette “lapidellatrici”.
Consulenza durante la lavorazione delle lamiere
Ciò che conta è sempre un team preparato che possa seguire il cliente in funzione dei suoi obiettivi di lavorazione delle lamiere di acciaio, così che possa ottimizzare i risultati e l’investimento con estrema soddisfazione.
Di seguito gli articoli correlati alla lavorazione delle lamiere:
Lavorazione lamiere: dal taglio alla finitura
Lavorazione lamiere S235, S275 e S355
Lavorazione lamiere? Un lavoro duro da eseguire con attenzione