Utilizzata da secoli nel campo dell’edilizia e della siderurgia, la piegatura delle lamiere è uno dei processi di deformazione plastica più diffusi dopo la tranciatura e lo stampaggio.
Ma in cosa consiste, di preciso, la teoria della piegatura?
Tecnicamente, possiamo definirlo come un processo di tipo meccanico, attraverso il quale è possibile ottenere la deformazione di un determinato oggetto attraverso l’applicazione di forze sullo stesso, tali da provocarne una piegatura permanente. A seconda delle caratteristiche dei materiali impiegati, è possibile realizzare sia profili a V sia profili a U.
Piegatura libera o in stampo
Come già detto, la piegatura è un processo di deformazione permanente di un oggetto mediante l’uso di forze flettenti.
Essa può avvenire in due modi: attraverso uno stampo composto da matrice e punzone, detta anche piegatura “in stampo”, oppure attraverso la sola azione di un punzone e di appositi supporti sui quali appoggiare la lamiera che si desidera deformare (in quest’ultimo caso, avremmo una “piegatura libera“).
Inoltre, la piegatura libera è anche detta “in tre punti”, perché in questo caso la lamiera tocca tre punti della macchina: il punzone e i due supporti.
Piegatura libera: versatilità e precisione
La piegatura libera viene utilizzata principalmente per la realizzazione di profilature a V ed è un metodo che richiede l’utilizzo di utensili semplici e costruiti per questo specifico compito. Con i medesimi utensili, infatti, è possibile piegare la lamiera in molti modi diversi; di conseguenza, è possibile definirlo un metodo molto pratico e versatile.
Questo tipo di piegatura, nonostante non si avvalga di attrezzature complesse, è tra i più pratici e diffusi e, grazie ai nuovi strumenti disponibili, è in grado di assicurare piegature di grande precisione.
Approfondisci le diverse tipologie di presse per la piegatura lamiere.
Piegatura libera: le sollecitazioni di compressione e di trazione e le fibre neutre
Sia la piegatura libera sia quella in stampo sottopongono la lamiera a due differenti tipi di sollecitazioni: il lato che appoggia sul punzone è sottoposto a sollecitazioni di compressione (in grado di provocare lo schiacciamento delle fibre) e il lato opposto a forze di trazione (tali da provocare l’allungamento delle fibre).
Inoltre, sono presenti le cosiddette fibre neutre, che non sono soggette ad alcun tipo di sollecitazione e conservano le caratteristiche originarie.
Cricche e ritorno elastico
Durante la progettazione della piegatura delle lamiere, vi sono diversi elementi che devono necessariamente essere presi in considerazione.
Primo fra tutti è il ritorno elastico, ossia la tendenza delle fibre a tornare parzialmente nella posizione iniziale. Questo inconveniente può essere superato efficacemente prevedendo degli angoli di piega superiori agli angoli di piega della lamiera.
Un altro degli inconvenienti più frequenti nel corso della lavorazione delle lamiera è la formazione di cricche, cioè piccole fenditure all’interno della lamiera. Le cricche spesso sono dovute a una errata considerazione dei raggi minimi di curvatura, che devono essere sempre rispettati.
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