Cos’è la flangiatura delle lamiere?
Innanzitutto è necessario chiarire che le lamiere vengono piegate per ottenere la forma necessaria all’uso finale, ma anche e sopratutto per aumentarne la resistenza.
La flangiatura (in inglese flanging) rappresenta una tipologia di piegatura lamiera molto usata. In che cosa consiste la flangiatura di una lamiera? Consiste nell’inserimento, all’interno della lamiera stessa, di un particolare elemento, che prende il nome di flangia.
La flangia, nello specifico, risulta indispensabile per collegare due diverse strutture attraverso un sistema di viti e bulloni garantendo solidità, rigidezza, resistenza e, con l’uso di una guarnizione, tenuta stagna.
L’infossatura
Un’altra operazione molto comune che subiscono le lamiere è l’infossatura, che può essere considerata una fase preliminare rispetto all’operazione di flangiatura: questo processo, infatti, consiste nella realizzazione di un foro attraverso la tranciatura della lamiera. Il foro così creato viene poi allargato per realizzare la flangia.
La flangia
La flangia, comunemente chiamata anche brida o è un pezzo meccanico costruito per essere accoppiato, non permanentemente, ad altri pezzi mediante viti o bulloni.
Si possono classificare diversi tipi di flangia in base a differenti parametri.
In base alla superficie di tenuta si possono classificare:
- flange piane,
- flange a gradino o raised face,
- flange a guarnizione metallica (con sezione ottagonale o ellittica) o ring joint,
- flange a incameratura (semplice o doppia) chiamate anche grooved o tongue and groove.
In base al sistema di fissaggio al tubo si possono classificare in:
- flange a saldare,
- flange a sovrapposizione o slip-on,
- flange a saldare di testa o welding neck,
- flange a saldare a tasca o socket weld,
- flange con anello d’appoggio o lap-joint/swivel,
- flange filettate o threaded,
- flange cieche.
Oltre che per il tipo di finiture, un’altra classificazione possibile per le flange è il “rating“, che dipende dalle dimensioni e dalla massima pressione ammissibile. Alcuni tipi di rating sono: ANSI/ASME, PN, DN o EN.
Quando si usa la flangiatura
L’uso delle flange è relativamente recente, risale più o meno all’inizio della rivoluzione industriale, quando si è sentita la necessità di realizzare accoppiamenti nei tubi di trasporto del vapore e della condensa, spesso ad alte pressioni.
I classici sistemi di accoppiamento dell’epoca non soddisfacevano le caratteristiche di resistenza richieste dalle nuove tecnologie. Da qui l’idea di utilizzare una forma di fissaggio già usata in campo architettonico, ossia un disco metallico con fori o asole perimetrali, tali da consentire il fissaggio al pavimento di oggetti di scultura, colonne e simili. Il sistema si affermò, e oggi le flange sono l’accoppiamento rigido rimovibile di gran lunga più usato, sia nella giunzione di tubi che di altri particolari meccanici.
In passato si sono utilizzate flange di tutte le forme e dimensioni, la quasi totalità delle flange è costituita da un disco di diametro e spessore adeguati all’adattamento ai tubi o alberi collegati, e di spessore adatto a resistere alle pressioni in gioco.
In definitiva le flange servono per collegare due elementi o tubi mediante bulloni. Si usano soprattutto nelle connessioni di elementi cilindrici, particolarmente tubi e alberi.
La tenuta stagna della tubazione ottenuta con il collegamento si ottiene normalmente utilizzando una guarnizione, disposta fra le due flange, in particolare, all’interno dei bulloni.
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