Tradizionalmente il processo di taglio dei metalli si associa all’impiego di utensili più duri del materiale da lavorare che con opportune geometrie e velocità di lavorazione riescono a penetrare nel pezzo semilavorato e a separare il materiale laddove è richiesto.
È il caso, ad esempio, della tranciatura secondo dimensioni standard delle lamiere tramite l’impiego di cesoie manuali, da banco o oleodinamiche oppure di lame circolari rotanti.
Sono evidenti i limiti di tali sistemi in termini di flessibilità, infatti prevedono una impostazione della posizione relativa dell’utensile e del pezzo fornendo una sola direzione di taglio che è quella della lama.
Ecco perché per poter operare tagli che non siano piani o rettilinei si è diffuso l’utilizzo del cannello ossiacetilenico.
Il migliore processo di taglio metalli
Attualmente esistono soluzioni flessibili precise e specifiche sviluppate per tagliare diverse tipologie di acciaio e metalli e che rappresentano le cosiddette tecnologie non convenzionali.
Fra queste tecnologie di taglio non convenzionali citiamo la lavorazione a getto d’acqua abrasivo, l’elettroerosione, il taglio laser, il taglio al plasma e quello con fascio elettronico.
Vantaggi e svantaggi dei processi di taglio metalli
Ognuna di queste moderne tecniche impiegate nel processo di taglio dei metalli presenta una serie di vantaggi e di svantaggi, tanto che non si può definire in assoluto qual è la migliore scelta per realizzare operazioni di taglio, bensì vanno accuratamente verificate le proprie condizioni e quindi la compatibilità con ognuna delle tecnologie.
Ad esempio, se si devono produrre profili che non presentino alterazioni metallurgiche dovute ai riscaldamenti localizzati prodotti dal taglio, si devono evitare tutti quei processi che comportano elevate temperature nella zona di lavorazione e quindi la soluzione può essere quella di ricorrere al getto d’acqua abrasivo.
Tipologie di processi di taglio
Se la necessità è quella di lavorare su pezzi di dimensioni notevoli realizzati in metalli molto duri per ottenere profili molto precisi, come nel caso di matrici e punzoni di stampaggio, allora ci si deve rivolgere all’elettroerosione nella quale la zona di avanzamento del taglio è perfettamente controllata dalla geometria del filo e non ci sono possibili fluttuazioni di un getto-utensile.
La tecnologia di taglio laser, al contrario, è adatta al taglio e alla profilatura delle lamiere: è altamente produttiva ed estremamente precisa se opera su spessori contenuti (fino a 10mm in genere).
Scegliere il plasma come strumento di taglio è senza dubbio conveniente se l’obiettivo principale è la produttività e non rappresenta un problema l’alterazione strutturale dovuta al repentino ciclo termico che subisce il materiale in prossimità della zona di taglio.
Il taglio con il flusso elettronico è dedicato alle applicazioni per cui l’aspetto fondamentale è la precisione, quali quelle in campo elettronico o aerospaziale, e dove gli elevati costi e le basse produttività del processo non costituiscono una limitazione.
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