La tecnica del taglio al plasma trova origine da qualcosa che, ancor oggi utilizzata, in un certo senso ne è l’esatto contrario: la saldatura.
Proprio così, ciò che “mette insieme” riesce anche a “darci un taglio”, ma facciamo un passo indietro insieme e vediamo come e soprattutto fino a dove questa tecnica è riuscita ad arrivare.
Quando nasce il taglio al plasma
In principio (e tuttora) si utilizzava un getto di plasma per ottenere la saldatura. Il procedimento era piuttosto semplice: veniva realizzato un getto di plasma con una grande carica energetica in grado di lavorare il metallo, ottenendo così una saldatura, oppure un maneggiamento della superficie.
A questa tecnica, nel 1955 venne apportata una modifica grazie a Robert Gage: egli infatti brevettò per la Union Carbide l’invenzione di una parete (tecnicamente chiamata ugello) atta a insediarsi nel getto del plasma caldo, così da indirizzarlo e costringerlo in un percorso obbligato, portandolo quindi a una forma ben definita.
In questo modo quindi, il getto diventò più preciso, sottile e “affilato”… al punto di essere in grado di creare dei veri e propri tagli nel metallo.
Come funziona il taglio al plasma?
Per ottenere il taglio al plasma, dovrai attrezzarti con una TORCIA, che è lo strumento specifico.
Esistono diverse tipologie di torce al plasma.
Essendo ovviamente indirizzata ad uso professionale, è uno strumento piuttosto importante sia dal punto di vista dell’utilizzo che del costo.
La torcia svolge i due step del taglio al plasma, vale a dire l’innesco e il trasferimento:
- INNESCO, ovvero la fase iniziale in cui elettrodo e ugello attraverso una scintilla di corrente entrano in contatto, creando il plasma
- TRASFERIMENTO, il plasma entra in contatto con il metallo da trattare (anodo) cedendo corrente.
Approfondisci leggendo: Come funziona il taglio al plasma
Taglio al plasma e spessori di taglio
Non lasciarti ingannare dal fatto che abbiamo parlato di un ugello sottile e preciso: la testa della torcia infatti è in grado di tagliare qualsiasi metallo di qualsiasi spessore.
Le torce più leggere (generalmente manuali) possono tagliare spessori che arrivano sino a 50mm, mentre quelle più massicce sono automatiche e tagliano fino a 130mm.
Ricorda inoltre che esistono ad oggi molti tipi di torcie, che danno dei tagli sempre più precisi.
Fino agli anni ’80 infatti, il taglio tradizionale al plasma era certamente riconosciuto in termini di utilità e efficienza, ma la qualità e la precisione lasciavano un po’a desiderare; ecco perché vennero poi introdotte torce per tagli ad alta precisione.
Evoluzione delle torce per il taglio al plasma
Se in un primo momento le torce erano semplici “saldatrici” che nemmeno tagliavano, in seguito si sono via via evolute: dapprima arrotondavano gli angoli soltanto, poi con la creazione dell’arco di plasma iniziarono a fare i veri e propri tagli.
Con le migliorie della tecnologia, abbiamo visto torce con l’inserimento di gas refrigeranti per abbassare il calore del processo, con aria come gas di plasma per aumentare la velocità della performance e infine con l’iniezione radiale di acqua per ottimizzare il flusso.
Recentissima è inoltre la possibilità di taglio in immersione, per ridurre polveri e fumi ovviamente prodotti in fase di lavorazione.
Lascia un commento