Nesting: definizione
Il termine “nesting” deriva dal verbo inglese “to nest” ovvero fare un nido, o più semplicemente “annidare”.
L’utilizzo di questo termine nella produzione di semilavorati come legno, cartone o lamiere rappresenta una tecnica di organizzazione della produzione volta a ridurre al minimo lo spreco di materie prime, tramite il posizionamento preventivo virtuale degli elementi da realizzare a partire da un’unica lastra, incastrandoli tra di loro nel piano di taglio, esattamente come avviene per la costruzione dei nidi.
A tale scopo sono state introdotte in commercio diverse tipologie di software per la progettazione in 2 e 3 dimensioni di tali lavorazioni.
Nesting: origini e vantaggi
La tecnologia di nesting automatico nasce agli inizi degli anni 80, con la comparsa di elaboratori sempre più sofisticati a disposizione delle grandi aziende e a partire da quel momento, tale settore ha conosciuto uno sviluppo senza sosta.
I software di nesting attualmente reperibili sul mercato permettono sia una perfetta adattabilità a programmi CAD/CAM preesistenti (anche su macchine prodotte da terzi), sia l’utilizzo auto consistente degli stessi su macchine realizzate direttamente dal medesimo produttore.
Per capire meglio a cosa servono questi software basti pensare alle aziende che necessitano di produrre componenti complessi e sempre diversi tra di loro: grazie a questi programmi è infatti possibile pianificare il taglio a partire da parametri da cui non è possibile prescindere (ad esempio, la necessaria distanza un pezzo ed un altro, la larghezza del punzone che effettua il taglio).
Inoltre i moderni software di nesting automatico ottimizzano la produttività cercando di riproporre i medesimi pattern di taglio già precedentemente elaborati e conservati in una sorta di libreria virtuale da cui attingere.
Nesting: ottimizzazione informatizzata del taglio delle lamiere
Appaiono dunque chiari i benefici, sia in termini economici che di tempo/produttività, che un programma di nesting può apportare all’azienda che decide di farne uso.
Come non considerare ad esempio la possibilità di limitare l’errore umano di valutazione? Oltre alla modalità completamente automatica esistono alcuni software che permettono un utilizzo misto umano/informatico, in modo da sfruttare sia le impostazioni della macchina sia l’esperienza che solo un essere umano può garantire, come nel caso di una pianificazione del piano di taglio già incominciata manualmente, che il software può portare a compimento andando a sfruttare al meglio le aree ancora “disponibili”.
In termini di risparmio, mantenendo la qualità costante, è inoltre da considerare l’opportunità che questi software forniscono di ottimizzare dei pattern già elaborati, adattandoli a pannelli di materia prima di dimensioni diverse, nel rispetto delle distanze minime tra i pezzi e della qualità delle bordature.
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