Lapidellatura: cos’è
La lapidellatura è un’operazione di tipo meccanico per la levigatura di oggetti mediante un processo di abrasione che porta la superficie ad avere le dimensioni desiderate dal committente e un aspetto liscio e lucido.
Questo processo è molto utilizzato per la rifinitura di superfici e oggetti quali:
- i metalli;
- i piani d’appoggio per attività di taglio industriale o lavorazioni di imbottitura;
- realizzazione di stampi e pezzi di prova per altri materiali.
È importante sottolineare una differenza importantissima che intercorre tra la lapidellatura e la rettifica: quest’ultima, infatti, implica una modifica “sostanziale” dell’oggetto, che viene ridimensionato secondo le esigenze più varie.
La lapidellatura, invece, dà sì luogo ad una sorta di ridimensionamento dell’oggetto, ma come effetto collaterale: lo scopo di questa lavorazione meccanica è, infatti, essenzialmente quello di pulire le superfici e renderle lisce e prive di rugosità.
Macchine lapidatrici
Le macchine che effettuano il processo di lapidellatura sono chiamate “lapidatrici” o, per la singola macchina, “lapidello”. Il lavoro è sostanzialmente identico per ciascuna di esse, quello che cambia sono piuttosto i materiali abrasivi:
- vi sono le macchine che utilizzano polvere o pasta abrasiva, immessa in alcune grandi tazze di metallo (in genere di ottone o rame) con micro-granuli di carburo di silicio, carburo di tungsteno o addirittura di diamante;
- la seconda tipologia di lapidatrice è quella che utilizza polveri abrasive in soluzione con acqua, olio o petrolio. Il procedimento di abrasione è del tutto analogo a quello adottato per la tipologia precedentemente descritta, solo che, in questo secondo caso, a lavorare sono i fluidi;
- la terza e ultima tipologia di lapidellatura è quella eseguita con mole abrasive che utilizzano una grana finissima e lavorano “direttamente” per limare l’oggetto.
Caratteristiche tecniche della lapidellatura o lapidatura
Il processo di lapidellatura, nella lavorazione delle lamiere di acciaio, prevede delle fasi ben precise: per capirle bene, supponiamo di voler ripulire un disco in acciaio che funge da stampo per un rullo di scorrimento.
Si comincia fissando il pezzo da ‘ripulire’ dalle rugosità su una tavola. Di solito il pezzo viene bloccato con una morsa o con dei sistemi di magneti, che possono essere, a volte, delle vere e proprie calamite.
Questa lastra su cui è fissato il nostro disco in acciaio si sposta avanti e indietro, mentre le tazze con i materiali abrasivi si muovono sulla superficie, secondo dei movimenti radiali a bandiera.
Dopo il primo passaggio, il disco dovrebbe essere ruotato di circa 90° per permettere alle tazze di lavorare su tutta la superficie, evitando di concentrare la lavorazione su una sola parte o su un solo lato dell’oggetto.
Ed è dopo diversi capovolgimenti e rotazioni del genere che la superficie risulterà ripulita in modo omogeneo, lucida e senza rugosità e il nostro disco sarà finalmente pronto.
Guarda il video sulla lapidellatura effettuata alla Gaspari srl!
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[…] la lapidellatura (nota anche come lapidatura), infine, si procede all’asportazione del materiale in eccesso […]