Qui si parla di taglio e lavorazione delle lamiere di acciaio. Si parla di una macchina e si scopre che sono gli uomini a dare valore aggiunto. Perché la cura del dettaglio e la passione che li anima resterà sempre una costante nelle loro vite di lavoratori e di padri.
Una betomiera?
A oggi il tamburo rotante per decalaminatura, detto anche unità di sbavatura o più semplicemente buratto, per gli addetti ai lavori è una macchina per pulire particolari ossitagliati o tagliati al plasma.
Eppure non tutti i buratti sono uguali.
Il Buratto M1200 prodotto da Gaspari srl porta con sé una storia: la storia di un’azienda che come nella migliore tradizione artigianale italiana è prima di tutto una famiglia.
Anche in quella che a prima vista potrebbe sembrare un’attività fredda fatta di grandi macchinari, lamiere di acciaio e bave di taglio, si nasconde l’entusiasmo umano per il proprio lavoro, la voglia di migliorarsi, di vedere i clienti felici per la qualità di un impegno che faccia la differenza.
Così si è evoluto un macchinario oggi molto comune, che però tra le mani della famiglia Gaspari è diventato testimonianza di una passione.
Il Buratto perfetto: la nascita
Il Buratto di Gaspari nasce circa nel 1982 (la nascita delle macchine non è precisa come la nostra) dall’inventiva di Valter Gaspari.
Dopo anni di esperienza nel campo della carpenteria metallica, a stretto contatto con materiale ossitagliato, Valter decide di iniziare in proprio la strada del taglio delle lamiere, nel primo capannone di quella che diventerà la Gaspari srl.
In quegli anni non esistevano le macchine da ossitaglio presenti oggi, bensì pantografi da ossitaglio, che lasciavano sui pezzi tagliati molte bave, impurità e calamina.
Le richieste continue dei clienti di ottenere particolari liberi dalle scorie causate dal taglio fece nascere in Valter la prima riflessione sulla necessità di ideare una macchina specifica per risolvere quel tipo di problema. Alla conclusione che il metodo migliore per il suo approccio sarebbe stata la burattatura ci arrivò quasi subito. Ma decise che lo avrebbe fatto a modo suo.
Il procedimento che vide nascere il primo Buratto fu quello tradizionale, fatto di prove, errori e miglioramenti, senza mollare mai, uno scrupolo meticoloso ad animare ogni gesto.
Il Buratto simil Betomiera
Il primo Buratto di Valter era poco più che una betomiera, un tamburo rotante che potesse assecondare il concetto di sfregamento meccanico dei particolari tagliati.
Potete immaginare il frastuono che creava nel capannone.
Fu in quei primi anni ottanta che Gabriele, figlio di Valter, con la curiosità dei ragazzini adolescenti, iniziò a ficcare il naso dentro quel primo esperimento di Buratto di pulizia, ancora ignaro del fatto che stava curiosando nel suo futuro…
La betomiera insomma non funzionava, oltre al rumore la sua struttura non era idonea a sopportare le sollecitazioni troppo elevate sviluppate dallo sballottamento dei pezzi all’interno del tamburo.
Ma Valter non era tipo da fermarsi di fronte alle prime difficoltà, e iniziò a elaborare un progetto dal quale costruì il primo prototipo.
Quel Buratto era diverso dall’attuale, ma già efficace per soddisfare il lavoro richiesto, poiché riusciva a sopperire ai limiti della betomiera.
Valter Gaspari iniziò così a pulire e vendere il materiale che lui stesso tagliava.
Rese felici molti clienti, perché sapeva quello che faceva e sapeva come farlo al meglio.
Non ci volle molto tempo perché, tramite il passaparola, si diffondesse la notizia che Gaspari puliva in quel modo e con quei risultati i particolari tagliati.
I clienti della zona che si rivolgevano altrove iniziarono a guardare a Gaspari come una nuova realtà, e non cambiarono idea dopo averlo conosciuto.
Giuseppe Landi
E siccome questa è una storia fatta di uomini che credono nel loro lavoro e nei valori come l’amicizia e la fiducia, grande merito nella diffusione del Buratto lo ebbe anche un bravissimo agente di pantografi, Giuseppe Landi, che conosceva molto bene Valter. “Insomma Valter” gli disse una mattina con gli occhi guizzanti “io il Buratto te lo vendo a occhi chiusi”.
Non era uomo di false promesse Giuseppe, conosceva i propri mezzi e le esigenze del mercato nel quale operava. E così aprì un mercato collaterale per Valter, un promettente giro di relazioni dalle grandi soddisfazioni. Giuseppe proponeva la macchina da taglio e di corredo il Buratto, il perfetto sistema per la pulizia dei pezzi di taglio.
Il Buratto di Valter
Chiaramente ogni attrezzatura ha bisogno di sviluppo e con il tempo Gabriele, ereditata la passione e imparata l’arte perfezionò il Buratto di Valter, con la stessa cura del dettaglio e la voglia maniacale di cercare sempre la soluzione migliore per i propri clienti.
Pian piano, in un costante confronto padre figlio molto aperto, Valter lasciò le redini dell’azienda in mano a Gabriele, che introdusse nuove tecnologie e le integrò con lavorazioni artigianali: nessuna azienda prima di allora aveva mai coniugato queste due realtà.
Nel 2000 Gabriele e Valter progettarono il banco aspirazione fumi per ossitaglio con evacuatore del materiale e il caricatore per il Buratto M1200.
L’azienda Gaspari srl con una gestione oculata e scrupolosa superò la crisi del 2009 che costrinse alla chiusura molte aziende del settore.
Nel 2010 Valter venne a mancare.
Lasciò dietro di sé un’eredità straordinaria il grande Valter, fatta di volontà, serietà, senso delle regole e una determinazione mai doma.
Oggi la cura Gaspari ha portato al Buratto M1200, una macchina che ha qualcosa di più rispetto a un semplice tamburo rotante per la decalaminatura (ovvero per togliere la calamina dai particolari tagliati).
Il Buratto di Gaspari è un’unità evoluta e assemblata con passione e professionalità dalla sua famiglia.
Questo Buratto è garantito dalla sua storia.
Ecco perché è unico nel suo genere.
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